
Può accadere prima o poi che tu faccia esperienza della cattiveria, dell’ignominia e della vigliaccheria espresse nelle peggio bassezze umane.
A farti “dono” di tale sperimentazione potrebbe essere chi mai immagineresti capace di tanta nefandezza.
Le storie che mi vengono consegnate ogni giorno durante consulenze e percorsi talvolta sono davvero impegnative per il carico di sofferenza che testimoniano e che si manifesta quasi sempre sul terreno delle relazioni (di qualsivoglia natura – amicale, parentale, sentimentale). Il mio cuore s’avvicina in un caldo abbraccio a ciascuna di queste vicissitudini.
La mia Coscienza ha nello zainetto un sacco di esperienze che nulla hanno a che vedere con la mia età anagrafica, alcune delle quali così forti e psicologicamente impattanti che solo oggi con la testa alta, le spalle aperte e la sicurezza granitica di sa e conosce il backstage di certi accadimenti che gli altri non immaginerebbero neanche ( dato il silenzio e l’Amore con cui ho scelto di attraversare certi tunnel) che desidero metterle al Servizio di chi non ha avuto i miei strumenti e si trova in uno stato di assoluta fragilità emotiva, di sconforto e di apparente schiacciante solitudine. Perchè la vera Forza non si misurerà mai nel rispondere al dolore con la ripicca e il risentimento semmai con il coraggio di chi a fronte di tanto lavoro silenzioso all’interno guarda e passa, accetta e perdona. E sì, ama. Ama ogni singola esperienza, ne protegge e preserva la memoria, consapevole che per quanto gravoso, ogni accadimento è sempre qui per noi e in qualche modo intimamente e inconsapevolmente scelto per ri-cordare che oltre l’illusione siamo e sempre saremo Amore rivelato. Ed ecco che amare profondamente il proprio nemico è uno slancio del cuore che, semplicemente accade e che mai, si potrà forzare.
Ed è per questo che oggi voglio lasciarti queste parole perchè possano ispirare e preparare il tuo passo mentre ti toccherà di attraversare tanto fango sul palcoscenico delle relazioni per te più impattanti.
Dunque,
- quando qualcuno crede di poterti manipolare, quando malamente clona e maldestramente mutua pezzi di te illudendosi di poterli usare a suo vantaggio nella speranza di ottenere una qualsivoglia reazione che lo sottragga al vuoto del rifiuto;
- quando lo sproloquio,la maldicenza, la chiacchiera e la menzogna sono diventati l’unica arma possibile per combattere demoni che lo divorano dall’interno;
- quando recitare l’ennesima pellicola è infinitamente più agevole che scendere dal palco e destreggiarsi tra le mille personalità inscenate;
- quando la colpa del dolore provato è la tua perchè gliel’ hai mostrato ( questa, nelle vostre parole è stata l’espressione più ridondante);
- quando ti amo e ti odio e poi ti amo e ancora odio (o ti voglio bene, non cambia molto) in base a quanto latte, biscotti e copertina calda accordati – assicurano di poter continuare beatamente a dormire il sonno della coscienza;
- quando lo slancio a reagire è più forte del rassegnarsi a – sentire –
rallenta un sacco, se puoi fermati, RESPIRA A PIENI POLMONI.
ALZA LA GUARDIA.
NON SI TRATTA DI TE, ma del suo immenso dolore.
NON è il tuo FILM e no, non puoi dettare tu i tempi in cui dal suo si desterà.
Non potrai farci niente perchè ciò a cui crede è ciò che nel suo delirio di immaginazione effettivamente, vede.
Per lui è Reale, per te, surreale.
Anzi no, una cosa la puoi fare: sostare nel cuore e ringraziare per le emozioni certamente di valore scambiate, per le mani strette e le braccia avvinghiate, per tutte le dolci confidenze sussurrate.
Per la voglia e il tentativo di esserci, ciascuno al meglio che ha potuto fare.
Per le ispirazioni, prima che diventassero cloni.
Per la meraviglia di incontrarsi anche se è costato mancanze di rispetto e ripetuti abbandoni.
Ma come si fa, sembra difficile mi scrivete spesso. Lo comprendo, ma credetemi, non c’è nessun dolore che non possa essere superato.
Può essere utile lavorare sul grande dono che oltre il velo del dolore, ogni scambio ci può dare, ricordandoci che l’altro, come noi, è un essere umano che a livello profondo e inconsapevole la nostra coscienza “ha chiesto di incontrare”.
Di tutta probabilità gli è davvero difficile amare se stesso, come puoi anche solo immaginare che possa provare affetto per te, per gli altri, per il suo riflesso?
Magari si sta cercando nel mondo scadendo nell’ennesimo capitombolo.
Magari è completamente dissociato da sè e se vede mostri ovunque , persino in chi gli ha fatto da stampella nutrendo di inimmaginabile cura e devozione il suo cuore- è solo perchè dentro è conflitto, nemici da combattere, energumeni da abbattere.
Magari in barba a modelli da emulare, s’ è scordato di sè, del seme che ha dentro, del decoro di un’Anima che può solo redimersi sempre e solo all’interno.
Forse ricorderà, forse no.
Ma tu, non puoi farci proprio niente.
E forse , Tu, proprio tu, puoi capirlo e nonostante l’oltraggio ricevuto e il pugnale al cuore che t’ha macerato, per l’ennesima volta, perdonarlo.
Ti chiederanno ancora come fai, ti diranno che no, non se lo merita, che non esiste coraggio che possa superare quell’ignobile e a tratti dis-umano schiaffo.
E tu ascolta, ringrazia per i tanti frammenti di te che ora si uniscono in raccolta e porgi l’altra guancia.
No fratello mio, nessuna vendetta, ma solo uno sguardo di lucida consapevolezza.
Ripenso all’immenso insegnamento di Gesù che cielo, se sapeva che niente di ciò che all’esterno ci appare malvagio, crudele e ingiusto è davvero tale se non va a pizzicare, come le corde di un diapason quelle ferite interne che tratteggiano fedelmente la storia psicologica di ognuno di noi.
“Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra;
(Mt 5, 38-39)

Foto di Laura Sheridan
E dunque sì, poni l’altra guancia, quella di chi è lungimirante perchè ha iniziato a conoscersi e sì ad amarsi.
Come fare dunque?
L’immagine che più mi ha accompagnato negli anni è stata quella di un pacco. In teoria quando l’altro lo appoggia sulle nostre mani siamo portati ad accoglierlo e a scartarlo e questo accade anche se inconsciamente, con il nostro consenso.
Ma quando sei – sveglio- puoi scegliere di non accettare e rispedire al mittente quell’involucro che sotto forma di dono può figurarsi fardello, macigno, peso.
Se non è tuo, stai sereno, non lo prenderai su di te. In caso contrario accadrà e presto o tardi te ne accorgerai.
É questa una dinamica sempre attiva nelle relazioni, qualsivoglia esse siano: amicali, parentali, sentimentali.
Non cadere nella trappola di correggere l’altro vestendoti da benefattore, soprattutto quando non t’è stato chiesto.
É peraltro, estremamente pericoloso.
Non solo non ti ringrazierà ma se possibile, ti punirà o lo rinfaccerà.
Del resto, come posso riconoscere il valore di qualcosa che io stesso non ho occhi per mirare in tutta la sua profonda e mai sfacciata bellezza?
E come posso io Amare di un Amore che supera quel che dentro di me posso provare e contenere?
Ti aspetteresti mai indicazioni di prosperità da un mendicante con le scarpe rotte e gli abiti oltremodo stracciati?
Nessun premio dunque per te fratello mio, ma talvolta persino un patibolo.
L’ingratitudine è una forma di debolezza. Non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati.
— Goethe
Concedigli dunque l’illusione di poterti ancora abusare, violentare, dissacrare, psicologicamente vessare.
Non ce l’ha con te, non ha mai veramente parlato di te.
Abbi sempre a mente che il modo in cui re-agiamo al dolore riflette fedelmente il modo in cui trattiamo noi stessi.
Se il comportamento altrui modifica il tuo stato di coscienza, allarmati e datti da fare per lavorarti dentro: se ti tocca, ti riguarda.
Se invece ti lascia indifferente, intenerito e compassionevole, alza lo sguardo al cielo e ringrazia, chè sì è questo, un VERO STATO DI GRAZIA.
Non preoccuparti MAI del sonno altrui, occupati sempre, piuttosto del tuo.
Sii sempre accorto a non rischiare di imbrigliarti nelle maglie dell’altrui frustrazione. É un attimo abbassare la tua vibrazione, il tuo respiro, il battito del tuo cuore.
Permetti all’altro di odiarti se è ciò che sente, regalagli lo spazio in cui poter bellicare contro tutto e tutti, di prendere in prestito frasi e diademi mai stati suoi, di scimmiottare comportamenti illuminati tanto urlati ed esibiti “là fuori” quanto estremamente carenti all’interno.
É ok se ti giudica, se è sconvolto, se vive nell’irriverenza, se si anestetizza nella nuova dipendenza.
É ok se nel giro di pochi istanti passa dall’ammirazione all’odio.
É ok se sembra essersi dimenticato di tutto il tuo Amore.
É ok se attraversa il suo corpo di dolore.
Ed è ok però se anche tu, per una volta, ti concedi il permesso di dire basta. Di far sentire la tua voce, di uscire dal guscio per ricordare che accogliere e perdonare non significa dimenticare.
Di trasmettere con la tua energia che sceglie di non urlare e blaterare che essere in silenzio, non vuol dire non osservare il teatro dell’assurdo che ancora ti tocca di guardare.
E dunque permettiti di essere stanco, se è il caso, deluso, amareggiato. A tratti triste, sconsolato perchè in fondo hai troppo sopportato.
Ma al cospetto di quel che dentro t’ha diviso e fortemente reciso puoi optare per la distanza di chi non sentendosi per nulla coinvolto nella trama, resta a guardare con la promessa alta nel cuore di non poter più farsi del male. Chè quando il limite è più che oltrepassato, qualche paletto di cemento armato è più che giustificato.
E quando ancora t’assalirà il dubbio, il ricordo e il commiato, ricordati del perdono, riprendi fiato.
Fatti Eremita, accetta la dipartita.
Cura e proteggi la tua ferita e non preoccuparti se la strada sembra nuovamente in salita.
Non sei più la stessa persona di un tempo e grazie ai muscoli che ora hai allenato nessuna fatica più ti spezza.
Riprendi il tuo viaggio, aspettati solo il Meglio. Niente è mai precluso ad un occhio sveglio.
Dimentica lo sfacelo, libera il tuo cuore dal gelo.
E non avere mai paura di ombre distruttive se non sono le tue, non potranno MAI essere nocive.
Non hai da giustificarti ma neanche di difenderti.
Chè questo è il cammino di un Guerriero perciò Resta-ti accanto più che puoi, riprenditi il tuo pezzo di cielo.
ALZA LA GUARDIA SEMPRE, non esserti straniero
Se ti è capitato o stai tuttora attraversando un momento difficile non sentirti solo. Nulla è mai veramente perso, probabilmente sta solo preparando quello spazio affinchè tu possa accorgerti di te.
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