Alle prese con l’equinozio d’autunno che segna la fine della stagione estiva e l’inizio di quella autunnale, scatta la solita immagine allegorica che conosciamo tutti: foglie secche che preparano il distacco dagli alberi su cui hanno fatto esperienza di maturazione. Sfondo emozionale: nostalgia, talvolta tristezza, profonda melanconia.

Non deve stupirci: noi non abbiamo mai familiarizzato con la reale essenza della morte o di qualcosa che in generale perisce solo per preparare il terreno a qualcosa di più funzionale alla vita. Se ci pensi, non ci appartiene culturalmente e dobbiamo accettarlo. Ma ciò non significa che non possiamo cambiare il  paradigma. Noi, figli di un conservatorismo retorico che guarda al passato con la solita lirica della litania appassionata tanto quanto dolorosa,viviamo ” la fine” con angoscia e tormento, paura e lamento.

Il punto non è se tutto questo sia giusto o sbagliato ma quanto piuttosto sia funzionale al percorso del -mago alchimista- impegnato senza sosta nella conoscenza di sè e del mondo: lui, guerriero spirituale per eccellenza, conosce le leggi del cosmo e ne fa dono a chi non ha occhi per vedere. Una di queste è la legge di compensazione, una legge universale che lavora in sinergia con la legge della polarità ma mentre  quest’ultima ha il compito di stabilire il ritmo della vita  (non c’è vita senza ritmo), la legge di compensazione si propone di ristabilire ristabilire un equilibrio a livello energetico ( non c’è ordine senza equilibrio ).

Tutto fluisce e rifluisce; ogni cosa ha le sue fasi;
tutte le cose s’innalzano e cadono; l’oscillazione del pendolo si manifesta in tutto;
la misura dell’oscillazione a destra è la misura dell’oscillazione a sinistra;
il ritmo si compensa.”
(Il Kybalion)

Cosa c’entra questo con l’equinozio d’autunno? Quando la luce del mondo fisico inizia la sua fase di declino ecco che  l’uomo nobile, impegnato nel lavoro su di sè ha l’opportunità di percepire sé stesso come canale di una luce eternamente rigenerabile al suo interno ma soprattutto, intramontabile.

Da un punto di vista alchemico la portata trasformativa dell’equinozio d’autunno è incredibile nella misura in cui ricalca e sintetizza simbolicamente la fine dell’età dell’oro ( la luce esplosiva di una natura in piena manifestazione si oscura ) e contestualmente il sorgere di un processo di autocoscienza e responsabilità individuale ad affinare la ricerca di quella luce dall’interno.

L’autunno alchemico corrisponde all’elemento ferro :

  • al ferro che ha materialmente posto le basi per lo sviluppo della moderna civiltà tecno- industriale deve corrispondere il ferro psico- spirituale della volontà incarnata, esaudita e materializzata. La volontà come qualità animica che rappresenta l’ingrediente primario per l’autorealizzazione e lo sviluppo del sè. 

Curiosità

 Non è affatto un caso che San Michele rappresenti l’arcangelo che presiede a questa stagione dando inizio a questo viaggio iniziatico. Michele è il guerriero per eccellenza: lui che   scaccia Lucifero – il portatore di una luce manipolatoria, falsa e ingannevole combatte e vince le tenebre.

Respirando la fresca aria dell’autunno l’uomo prende parte a questo processo : le tenebre non rappresentano mai un problema ma un’opportunità. Cosa è infatti l’oscurità se non l’assenza di luce? Ma la luce esiste già: la percezione della sua assenza è solo legata all’aver dimenticato chi sei , al non conoscerti, al non sapere dove stai andando. Non basta immaginare chi vorresti essere e cosa ti piacerebbe realizzare. Se non sai neanche chi sei e come “funzioni” tutto questo rischia di tradursi in una gigantesca perdita di tempo.Parti piuttosto dall’immaginare come vorresti sentirti. Ma l’immaginazione non è niente senza l’azione e quest’ultima si accompagna al fuoco della volontà che a sua volta è la capacità di creare istante per istante la tua vita senza dipendere in alcun modo da influenze esterne.

 

In un mondo in cui”  il successo ” è venduto  senza aver utilizzato particolari qualità o la propria forza di volontà sembra difficile accettare che invece è solo lo sforzo cosciente a realizzare quella trasformazione interiore necessaria alla realizzazione del nostro disegno.Dunque non ti proporrò una lista di ciò che sarebbe utile fare per prepararti a questa stagione di immensa introspezione: se fatta in pieno stato di addormentamento della coscienza ovvero ignorando il tuo sè, non serve a niente se non a confonderti e addormentarti ancor di più.Piuttosto , poniti questa domanda: In che misura sto decidendo IO della mia vita? O forse ho la sensazione di subirla?Quanto dentro te ti parla di disordine?Quanto di quello che credi su di te, sul mondo, sull’attualità è veramente “tuo”?Quante delle discussioni, litigi, confronti con gli altri sono stati alimentati realmente da ciò che provavi e quanto dalla paura di sentirti abbandonato, rifiutato, deriso, non amato? Vuoi davvero tagliare quei rapporti covando quel senso profondo di amarezza?

 
In prossimità dell’equinozio d’autunno cui presiede l’Arcangelo Michele tutto in natura ci mostra cosa è rigenerazione, senza se e senza ma.
 
I frutti cadono dagli alberi e molti semi selezionati con cura per poter essere ripiantati: è la stagione dei TAGLI e delle SEPARAZIONI.

E l’autunno è il periodo nel quale deve avvenire questa separazione di cui parla Ermete Trismegisto quando dice: «Tu separerai il sottile dal denso con grande abilità». Separare il sottile dal denso vuol dire separare lo spirituale dal materiale. Durante l’autunno tale processo di separazione si realizza in tutta la natura per preparare la nuova vita. Come l’Arcangelo Michele viene a separare l’anima dal corpo, così l’Iniziato lascia morire in sé una materia per liberare la vita. L’Arcangelo Michele separa l’anima dal corpo perché l’anima deve viaggiare, visitare altri mondi dello spazio e non rimanere eternamente sulla terra.
La separazione è una legge della vita. Ecco quindi che cosa dobbiamo imparare dall’Arcangelo Michele: la selezione, il discernimento, l’apprendere a separare il puro dall’impuro, l’utile dall’inutile, il nocivo dal salutare, la cosa morta da quella viva. E la causa di tutte le sventure è proprio la mancanza della capacità di discernimento.

Le forze presiedute dall’Arcangelo Michele sono forze di equilibrio, di giustizia, quindi di discernimento tra il buono e il cattivo in vista di liberare ciò che è bene e di trasformare ciò che è male. Ma il bene e il male sono così strettamente uniti che non li si può separare prematuramente senza provocare lacerazioni. L’arte di separare i contrari è la più difficile che ci sia; ed è in natura che gli Iniziati si sono istruiti in quest’arte. Non è facile separare la noce dal suo mallo, ma la natura sa come farlo: essa lascia maturare il frutto, il mallo si apre da solo e la noce si libera. Lo stesso dicasi per il bimbo nel ventre di sua madre: esso è strettamente collegato alla madre e non lo si può strappare prematuramente, altrimenti sarebbe la morte per entrambi. Se invece si aspetta, il frutto giunge a maturazione e, a quel punto si può recidere il legame che univa la madre e il bambino. Questa separazione è il simbolo della maturità. Vi ricordate della parabola del Vangelo sulla zizzania e sul buon grano?

Il tempo della mietitura è quello in cui i frutti sono maturi. Bisogna quindi aspettare quel momento per separare il male dal bene, e tale separazione sarà operata dall’Arcangelo Michele.
Sarà l’Arcangelo Michele colui che rivestirà il ruolo principale nella purificazione della terra. Nel corso dei secoli, una moltitudine di esseri nocivi hanno riversato sulla terra un’immensa quantità di forze distruttrici, forze che si sono accumulate in un serbatoio prendendo la forma di un mostro chiamato Drago o Serpente. E’ lui quello di cui si dice che… seduce le nazioni, porta fuori strada i figli di Dio e provoca tutte le sventure dell’umanità. Questa egregora è di una potenza smisurata. Solo l’Arcangelo Michele è in grado di vincere quest’egregora.
Con l’aiuto del suo esercito, realizzerà ciò che da secoli le moltitudini implorano dal Creatore. Ecco perchè dobbiamo collegarci all’Arcangelo Michele, chiedergli la sua protezione e la possibilità di operare con lui per accrescere la sua vittoria. La luce trionferà sulle tenebre: è stato predetto e così sarà. Perchè non partecipare a quell’evento? I figli di Dio che saranno iscritti nel numero di coloro che avranno partecipato al combattimento dell’Arcangelo Michele, il Genio del Sole, questa potenza di Dio tra le più luminose, riceveranno il bacio dell’Angelo del fuoco. Tale bacio non li brucerà ma li illuminerà !

Omraam Mikhaël Aïvanhov

L’ autunno non è solo la stagione in cui la materia si spiritualizza : è l’inizio di uno straordinario  processo alchemico: le correnti di ferro metalliche e sempre più fredde piovendo dal cielo spazzano sempre più la corrente sulfurea che nei mesi caldi estivi era esplosa dalle viscere della terra.Il ferro che caccia lo zolfo.Il fuoco della volontà  che s’imprime dopo aver portato a maturazione ciò che è pronto ad essere lasciato andare. Del resto, hai mai notato che si dice coltivare una “volontà di ferro”?

 

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