Una meravigliosa Lady Gaga – artista poliedrica e indiscutibilmente talentuosa (che ho imparato ad apprezzare nel tempo dopo aver peraltro scoperto di aver condiviso con lei la stessa malattia) si esibisce alla notte degli Oscar  senza trucco, con i capelli tirati indietro, una maglietta grigia, un paio di pantaloni strappati e le Converse, insomma senza filtro e senza inganno.

Prima di cantare Hold My Hand dichiara “ Penso che abbiamo bisogno di tanto amore per affrontare questa vita, ma anche di un eroe. L’eroe che cerchiamo è dentro di noi. Anche se scopriremo presto che possiamo sentirci degli eroi anche quando ci sentiamo spezzati dentro».

 

Io sono il mio tempio e posso rinascere tutte le volte che voglio per tutta la vita. Lady Gaga

 

E’ meraviglioso ciò che si muove nella tessitura di una trama che sempre più va OLTRE ciò che appare.

In molti di noi vivono un risveglio sempre più sottile, profondo, che si radica in un terreno sempre più saldo laddove un tempo si erano sedimentate le tracce della manipolazione, della corruzione di sé, del ricatto emotivo, dell’ ipnosi che sfocia nella nevrosi.

Ed ecco che il nostro corpo si ammala, si deturpa, si avvilisce, si avvela, si spegne. Quando lady gaga parla del suo male fisico come il riflesso dell’aver fatto entrare nel suo corpo forze oscure non mente

Ma le forze oscure non abitano al di fuori di noi: hanno a che vedere, piuttosto, con le ferite del nostro bambino interno, quello che ha oscurato i suoi bisogni, che ha represso troppo a lungo i suoi istinti, che ha negato il suo diritto ed essere libero da proiezioni genitoriali, dai guru del bon ton, dall’idolatria della forma a scapito dell’essenza, dal paradigma della performance sostenuta dall’ iper-produttività, dal fanatismo del be positive sempre e comunque , dall’abnegazione e dalla legittimazione ad essere semplicemente un respiro cosciente della bellezza che ci rende unici, irripetibili e pertanto connessi ad ogni altro pellegrino di questo incredibile viaggio sulla terra.

L’eroe prossimo all’Era dell’Aquario non urla, non sgomita, non seduce, non manipola, non soggioga, non abusa, non vive la presunzione di conoscere l’unica verità possibile.

L’ eroe contemporaneo non ha più bisogno di rompere gli schemi ma al contrario ama e custodisce ciascuno di essi perchè avendoli troppo a lungo combattuti è diventato, senza rendersene conto, complice della loro ripetizione fino a restarne ingabbiato.

Amare è integrare, Amare è smetterla di predicare unione per poi nei fatti perseverare nella separazione.

Amare non è il futuro e non è il passato.

Amare non è Qui e Ora,

Amare è senza tempo.

Amare è senza spazio.

Amare non chiede un dazio.

Serve “solo” accorgersene, perdonare, lasciar andare.

L’accoglienza e la gentilezza sono il più grande e autentico manifesto della Bellezza.

Che le nozze del maschile ferito dentro di noi possano unirsi di tutta benedizione ad un femminile a lungo calpestato, demonizzato, violato.