FIBROMIALGIA: DA LIMITE A “DONO”

Quando mi si chiede “come è nato il desiderio di occuparmi” di risvegliodellacoscienza e di sviluppo del sè e dove mi sia formata, il mio Cuore si pervade di infinita tenerezza che l’unica cosa che farei è abbracciare chi me lo chiede.

Forse aggiungerei, “perchè me lo chiedi”? sotto il fuoco dell’attenzione dello sguardo di chi può solo esserci con tutto l’amore del mondo di fronte a domande che si fanno carico di dolcissima inconsapevolezza.

E’ una domanda che comprendo molto bene: nell’era in cui si crede davvero di poter divulgare l’insegnamento sapienziale a suon di pure “nozioni spirituali” e visioni profetiche,  le stesse che spesso sanno offrire l’illusione di coccole tanto care a quell’io che le divora nella misura in cui gli sono state negate dalla mamma e del papà interiorizzati, è un attimo scivolare nell’inconsapevolezza puerile del “cosa hai fatto per”?

Mi piacerebbe parlavi di incontri angelici che mi hanno indicato il percorso o libri che mi hanno spalancato le porte dell’intuizione ma no, non è successo. Prossimamente ve ne parlerò nel dettaglio ma oggi che si celebra la giornata Mondiale della Fibromialgia posso anticipare che il mio corpo è stato il primissimo , preziosissimo, “campo di battaglia” su cui mi sono formata:

  • Il campo ultra minato dalle peggiori scorie tossiche di ogni falso programma cui uniformavo la mia Esistenza a scapito dell’ Essenza. Finchè un seme conficcato nelle profondità del mio Essere ha guidato il mio Spirito di Ricerca nella sperimentazione della Verità.

La fibromialgia è una malattia sistemica, non periferica e questo stratifica ancor di più la mole di indagini necessarie a diagnosticarla. La scienza accademica la definisce come dolore (algos) proveniente dai muscoli (myo) e dai tessuti fibrosi (fibro), come tendini e legamenti, una malattia reumatica dunque che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico. Peccato che la dimensione psico-spirituale ed energetica della malattia , che dal mio punto di vista rappresenta il non – assolutamente – trascurabile indizio di “guarigione”, ancora oggi viene preso marginalmente in considerazione per la mancanza di preparazione degli “addetti ai lavori” in un ambito indefinibile per definizione: la sperimentazione della coscienza del sé. Da questo deriva la mancanza di riconoscimento di una dimensione quanto mai inviolabile: quella dell’Anima.

Capite l’urgenza di trattazione e di ampliamento della conoscenza su un tema così cruciale e integrante per il benessere dell’individuo a 360 gradi?

 

Ogni sintomo rappresenta una spia d’interesse valutabile solo in una cornice più ampia: integrare tutti gli aspetti emozionali, corporei e psico- spirituali dell’essere umano nella sua multidimensionalità è certamente una delle chiavi dell’equilibrio sistemico che tutti ci coinvolge.

Daria Pambianchi, studiosa di fisica quantistica ne dà una definizione che mi ha conquistata perchè rispecchia fedelmente la mia visione della malattia:

un Un temporale che ha il compito di spazzare via ogni sorta di detriti energetici, di scorie tossiche formate dalle false convinzioni, dai falsi programmi di vita che abbiamo immesso nel nostro mondo interiore e nel nostro corpo fisico, nelle ossa, nei muscoli, una frequenza talmente elevata da allentare i legami molecolari, per permettere l’ingresso di una nuova energia/consapevolezza in grado di collaborare, COSCIENTEMENTE, alla pulizia del pool genetico individuale, genealogico, planetario, cosmico! Un temporale che arriva dunque nelle profondità del nostro essere, le allaga e, NATURALMENTE, fa risalire in superficie quanto in esse contenuto!

Ecco allora che la Fibromialgia può essere definita la malattia del cambiamento di coscienza, la malattia della verità, la malattia che ci chiede di assumerci DEFINITIVAMENTE le nostre responsabilità come co-creatori dell’esistenza, nostra e altrui. L’aiuto arriva veramente dall’alto, inteso però non come posizione nello spazio, ma come intensità di frequenza più alta rispetto alla nostra, un aiuto che ci permetterà di aprire la via ad una nuova frequenza di coscienza superiore che, nei secoli, prima avvolgerà il genere umano, poi lo penetrerà e quindi formerà la nuova umanità!

Una cosa è certa: non tutti rispondono allo stesso modo alla diagnosi. Io per esempio, anni fa, di fronte ad un reumatologo (l’ennesimo) che mi prospettò una sedie a rotelle, la psicologa che mi salutò consacrandomi alla via farmacologica (che io mi sono sempre, categoricamente rifiutata di seguire) e il fisiatra che mi diede della malata immaginaria reagì allenandomi a sviluppare una #presenza sempre più pungente nei dolori di un corpo devastato dal dolore.

-Cosa senti Floriana– mi chiedevano?

Chiodi. Chiodi e aghi conficcati in ogni fibra muscolare e del mio Essere.

Dopo un assidua pratica di veglia sul dolore decisi di fare ciò che più mi avrebbe spaventato psicologicamente: viaggiare oltreoceano con la consapevolezza di dover macinare km e km e adattarmi a condizioni climatiche e alimentari nuove. Qualcuno mi ha dato della masochista ma io sapevo bene cosa stavo facendo ed oggi ne sono oltremodo fiera. Del resto, come si fanno a conoscere i meccanismi della mente se non si passa dall’illusione di sfidarla?

Io oggi sono una guarita asintomatica ma questo che rappresenta solo “un minuscolo tassello” della mia formazione on the road che mi ha portato al Disegno di cooperare con chi tra psichiatri, reumatologi ed ogni altra figura coinvolta nello spettro del sostegno alle malattie croniche non riconosciute e invalidanti necessiti di ampliare lo sguardo abbracciando una volta per tutte la coscienza multidimensionale dell’individuo.

A voi che vivete questo calvario: non lasciatevi MAI definire dai giudizi sempre verdi di “amici” che vi daranno dei bidonisti se mancherete quell’appuntamento perchè a stento riuscite a spostarvi dal letto al bagno, non delegate MAI la responsabilità della vostra salute al medico o terapeuta di turno , per quanto preziosi possono solo collaborare (non tutti) con voi ma MAI guarirvi, se potete, isolatevi dai pettegolezzi di strada, figli dell’inconsapevolezza e della totale ignoranza di sè.

Risparmiate tempo, gestite al meglio la vostra attenzione, vigilate sulla soglia di ogni più profonda emozione.

Io in quegli anni ho continuato a lavorare tra mille sacrifici ma so che in tanti sono costretti a mollare il lavoro, altri lo perdono perchè spacciati per inetti che “non hanno voglia di sbattersi “e lavorare.

 

A voi va tutto il mio conforto, il mio più intimo sostegno, la mia mano solidale, il mio abbraccio di folgore.

Non arrendetevi al limite di ciò che state vivendo nella mortificazione della carne: lì dentro, il fuoco della Presenza sta già illuminando il vostro DONO.

Se ti ritrovi in alcune descrizioni, non isolarti. Non sei solo.

Se ti è piaciuto l’articolo e credi possa essere d’aiuto a qualcuno condividilo sui social!

Crescere insieme, passa anche da qui!