Facile ripetere come pappagalli che ” la morte non esiste”.

Molto più ardito è sperimentarlo.
Tuttavia è molto utile riconoscere un apparente paradosso, infinitamente tangibile in questi tempi di follia applaudita e norma-lizzata:

Se la morte fisica non risparmia proprio nessuno, accorgersi della propria morte spirituale in vita è molto meno “democratico”.
Solo i più ardenti di Spirito osano spingersi un passo oltre la terra di mezzo per realizzare, grazie alle riserve sempre verdi di un’inedita umiltà, di non aver mai veramente inteso nulla della vita, dell’universo e le sue leggi, del genere umano tutto: figuriamoci di se stessi.

Nessun titolo di studio o accademico, nessun ruolo sociale riconosciuto o auto- ricamato possono mai veramente camuffare quella inquietante e splendida verità: non sappiamo proprio nulla di
noi stessi, ignoriamo , letteralmente la nostra anatomia di spirito.

Che vuoto assordante.
Che boato insopportabile.
Ecco che serve alzare il volume: il nostro cantastorie mentale si attiva e inizia ad eleggersi esperto su tutto.
Dalla politica all’economia, dall’astronomia alla fisica passando dalla storia le cui insigni conquiste ci incancreniamo a difendere neanche l’avessimo vissuta in prima persona, combattuta offrendo petto e fianco, spada contro spada, cuore a cuore, salvo poi, iniziare seriamente ad applicarne, nella pratica di OGNI giorno, i più “elementari” insegnamenti.

É solo un cantastorie, un intrattenitore di sè, un esperto della distrazione, un artista della manipolazione.

Si crede vivo ed è per questo che ha una paura totale della morte esorcizzandola al tal punto da realizzare il sogno del suo padrone/dittatore:

è morto da sempre e mai se n’è accorto.

Nessun tema ha mai tenuto l’umanità intera sotto scacco come la morte, fratello: un tabù e un inganno così grande che scienza (di regime) e religione continuamente, se lo contendono.

Tipo la prima te lo ricorda spesso che se “non fai il bravo vai all’inferno “e tu triste e mogio ci credi così tanto che non VEDI ciò che da sempre è sotto gli occhi tuoi: l’INFERNO è QUI, ci sei infognato dentro, ma tu, NON te ne accorgi.

La morte non esiste, vero.
Ma finchè non torni ad essere VIVO QUI, ti prego, non sporcare le tue labbra, non imbruttirle di meccanicità.

Abbi il coraggio di MORIRE a te stesso qui, ricordati la tua SACRALITà.