Non di rado, il neofita ai primi passi di un sincero e genuino lavoro su di sé rischia di scivolare , in men che s’immagini, in un sonno ancor più profondo di quello che lo ha portato ad avvicinarsi alla ricerca.
Presto o tardi s’affaccerà nel suo “modo di pensare” – (dando egli stesso per scontato di saper padroneggiare il corpo mentale) e di agire o non agire –  l’ ego spirituale sempre a braccetto con quello psicologico.
Immaginate di potergli attribuire un avatar , chiudete gli occhi e vi apparirà nel modo di parlare, di vestire, di muoversi e persino di scrivere su di un social network l’adesione perfetta ad un personaggio che ad ogni mossa riproporrà fedelmente lo stesso schema:
Pensare di essere presente e dunque non avere idea di cosa significhi in quanto mai sperimentato davvero.
Le argomentazioni e le abitudini sono sempre le stesse:
  •  corredare il tentativo dello sforzo con frasi e slanci entusiastici  “ è stato bellissimo/potente/miracoloso – mi sono sentito come mai prima d’ora, adesso ho intuizioni pazzesche – il mio corpo sta molto meglio, mi sento sempre più connesso – sono riuscito ad essere presente per tutto il tempo” e così via.
  • non riuscire a smettere di definire la propria esperienza/percorso/lavoro : monitorare ogni singolo cambiamento (sono reali o sono racconti mentali?) dichiararlo ai compagni di viaggio
  • esprimere giudizi performativi positivi – negativi o dissacranti e perennemente votati al confronto tacito o dichiarato verso il proprio percorso e quello altrui :
è tanto tempo che lavoro su questo però sono ancora bloccato nel loop” – “come mai non riesco a sentirmi meglio nonostante un mese/ un anno/ una vita “di lavoro su di me” – 
  • ormai è tanto tempo che “seguo queste pratiche e che provo a mettermi in discussione” quindi adesso camminerò sulle mie gambe ( e prima, di chi erano? ) che poi volge inesorabilmente nell’abitudine sonnolenta a fare il lavoro “a stagioni”. Durante una lezione in un percorso /seminario, una seduta o sessione a tu per tu e poi via, scivolo nel sonno e ricalco il modello del dipendente che sottoposto al suo capo , finite le ore in ufficio si sente finalmente “libero” da una pressione.
Ciascuno di questi passaggi, ma ce ne sono infiniti altri, è il riflesso puntuale del volume che la personalità sente bisogno di alzare quando terrorizzata dal terrore di morire – ovvero- di non essere nessuno – di non essere riuscito – di non aver investito bene tempo e soldi – di non essere uscito da quello schema tossico e persino di essere quello bravo della classe -se non il primo-  (e da qui il continuo confronto con gli altri che maschera il terribile giudizio verso se stessi).
Il Ricordo di sé non potrà mai essere agganciato all’attività del pensiero, perchè si rinnova ad ogni istante come sensazione di ESSERCI.
Lo sforzo di ESSERCI  in tal senso,  dovrebbe essere l’unico chiodo fisso nella testa e neutralizzare ogni possibile commento su come è stato, cosa ho provato , cosa ho intuito. In ciascuno di questi casi infatti ho la prova disarmante di aver mancato l’esperienza.
Dunque Il Qui-e-Ora è uno stato di coscienza e tutte le volte che sto cercando di definirlo,  perso inesorabilmente, lo sforzo.
Dare per scontato di essere stati presenti equivale a non esserlo mai stati.
Esattamente come la Libertà, il libero arbitrio e l’esistenza tutta: tutto ciò che va conquistato ad ogni istante
Per la macchina biologica il cui hobby preferito è sopravvivere in tutti i modi che può all’ansia e all’angoscia del vuoto identitario – è la base definirsi, definire, dichiarare, sentenziare, idealizzare, idolatrare e di conseguenza, quando incorre nella delusione dell’aspettativa demolire, svalutare – scartare.
Rispetto alla svalutazione voglio aprire una piccola parentesi ( legata alla legge di compensazione ) per meglio approfondire quel che accade quando non avendo un centro di gravità permanente si arriva a sbattere giù dal piedistallo una filosofia/dottrina/insegnamento/ scuola e non ultimo, chi se ne fa canale dopo l’iniziale fase “idealizzazione” (sì, proprio come accade nelle relazioni.
E’ questa la sorte che tocca per esempio a quei pochissimi e rarissimi insegnanti impegnati nella divulgazione degli insegnamenti esoterici con ardenza di cuore e una straordinaria umiltà rinnovata ad ogni istante.
Sinceramente orientati al Servizio, essi non hanno alcun interesse a ricevere consensi, like o dislike e peggio ancora a essere riconosciuti da corsisti e “allievi” come grandiosi, “gli eletti” – quelli bravi. E questo non perchè non abbiano contezza del loro valore- esattamente il contrario – ma ciò che infiamma il loro cuore è trasmettere al ricercatore che ne fa richiesta (cosciente o meno) l’ardore della Bellezza, della Libertà e della conoscenza di sé senza condizioni e miasmi della personalità.
Testimonianza attiva ( cioè praticata con sforzo sempre non a stagioni perchè la vita si sa richiede troppi impegni) della disciplina dei corpi , conoscono bene che l’ interruttore della Presenza, la luce della Coscienza, può accendersi solo attraverso l’ attrito necessario tra Anima e Personalità prodotto dallo sforzo del Ricordo di sé.
Ogni attrito non sarà mai gradito alla personalità de ricercatore che se completamente identificato con i meccanismi della personalità, in primis il giudizio, tenderà a prendersela proprio con “la guida” che all’improvviso appare poco simpatica, troppo dura, addirittura, “giudicante”.
Una follia: io chiedo alla Vita di aiutarmi a destarmi dal sonno e quando mi si presenta l’opportunità la tratto a pesci in faccia oppure mi defilo.
Un po’ come prendersela con il proprio specchio quando l’immagine riflessa non ci piace per niente o chiedere aiuto al dentista per il dente del giudizio e supplicarlo di imbottirci di antidolorifici pur di non affrontare l’esperienza dell’estrazione.
Che possiate diventare esempi viventi di un Amore che si esprime in ogni parola, azione e  gesto testimoniato nel fuoco fisso dell’ osservazione e non ” a discrezione” perchè oggi la giornata è troppo piena e non so se ho tempodi sforzarmi di ESSERE.

Sul mio canale youtube a proposito di trappole spirituali e ostacoli al lavoro su di sé trovi dei video dedicati come quello qui sotto.